D
psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che rientra nella categoria delle dermatiti. Non è contagiosa. Colpisce il 2-3% della popolazione, può insorgere a qualsiasi età, ma è prevalente nelle fasce di età tra i 20-30 anni e tra i 50-60 anni. È molto rara nei bambini e nel caso in cui si manifesti è associata ad una forma più grave.

È una malattia a decorso ciclico, generalmente si presenta in forme più acute nei mesi invernali.

Per la sua diffusione e per le limitazioni che impone nei casi più gravi è stata definita come malattia sociale dal Ministero della Salute. 

Essendo caratterizzata da un difetto della crescita cellulare, nello specifico da una iperproliferazione dei cheratinociti, può essere anche definita come uno stato di instabilità della crescita dell’epidermide.

La psoriasi è caratterizzata da lesioni cutanee che si manifestano come aree ispessite della pelle circoscritte rossastre e ricoperte da squame grigio-argentee, coinvolgono i vasi sanguigni e gli strati più profondi dell’epidermide.

Tuttavia, è una patologia che si ferma allo strato cutaneo infatti non si hanno riscontro negli esami ematici.

Pur potendo affliggere tutto il corpo, le zone maggiormente colpite sono i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto e la parte bassa della schiena.

CAUSE DELLA PSORIASI

Le cause della psoriasi non sono ancora del tutto conosciute.

Si classifica come una patologia polifattoriale le cui cause sono principalmente da ricercare nella genetica e nella risposta immunitaria.

Anche se non sembra essere una malattia autoimmune, nella psoriasi le cellule immunitarie si spostano dal derma all’epidermide dove causano l’iperproliferazione dei cheratinociti e dove secernono segnali chimici pro-infiammatori sottoponendo la zona a un circolo vizioso di infiammazione autoindotta.

Per quanto riguarda invece le cause genetiche, la psoriasi è associata a informazioni presenti su più di un gene. Nel 2012 è stato identificato un gene direttamente collegato alla patologia suggerendo che una rara mutazione del gene associata ad un fattore ambientale possa far insorgere la psoriasi. Inoltre, la componente genetica è stata evidenziata dal fatto che il 30% degli individui affetti da psoriasi hanno genitori anch’essi affetti.

Come si è visto, affinché la malattia si manifesti, non basta una predisposizione genetica, ma devono intervenire dei fattori scatenanti che ne portano la comparsa.

Questi trigger possono essere stress psico-fisici di varia natura:

  • Traumi- ferite accidentali- ferite chirurgiche
  • Infezioni soprattutto da streptococco o della famiglia dell’herpes.
  • Scottature solari
  • Fumo e abuso di alcool
  • Farmaci come beta bloccanti
  • Stress

Spesso la psoriasi è stata anche associata con altre malattie quali obesità, ansia e depressione, diabete, malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn), displipidemie. In particolare, in quest’ultimo caso, è stato visto che trattare le displipidemie può portare ad un miglioramento della psoriasi.

SINTOMI

Le placche psoriasiche sono delle lesioni rotonde ed eritematose ricoperte da squame biancastre che in alcuni casi possono essere asintomatiche oppure pruriginose. Possono andare incontro a desquamazione, senso di tensione e bruciore.

Tuttavia, al di là dei sintomi specifici legati alle placche, la psoriasi ha delle forti implicazioni estetiche che possono arrivare a compromettere la qualità della vita dell’individuo. Infatti, può arrivare a scatenare forme di depressione legate all’aspetto fisico.

Molti individui tendono a limitare o a modificare la propria vita sociale per il timore delle reazioni delle persone di fronte alle lesioni psoriasiche evitando per esempio di indossare abiti corti o che scoprono le parti affette e limitando l’andare al mare o in piscina dove è necessario scoprirsi. Questo provoca un forte senso di disagio, che viene ancora più accentuato negli adolescenti affetti da psoriasi.

Una ricerca effettuata dalla European Federation of Psoriasis Patient Associations (EUROPSO) ha messo in luce la gravità del problema sottolineando che più della metà dei pazienti affetti da psoriasi considera questa patologia come una significativa limitazione nello svolgimento della vita quotidiana.

DIAGNOSI

La diagnosi è effettuata dal dermatologo attraverso l’esame obiettivo e dalla ricerca del segno di Auspitz cioè dalla comparsa di emorragie puntiformi in seguito all’asportazione della placca psoriasica. Può essere richiesto un esame istologico per escludere funghi o virus.

TERAPIA

Il tipo di cura generalmente varia da individuo a individuo a cause delle molte varietà di psoriasi.

Pur non essendo possibile la guarigione completa dalla malattia, esistono terapie che permettono di evitarne il peggioramento e di tenere sotto controllo la fase acuta portando ad un periodo di remissione.

Al giorno d’oggi la terapia per psoriasi può essere:

  • Topica: vengono utilizzate creme, pomate, lozioni e simili che contengono principi attivi quali cheratolitici (acido salicilico e glicolico) dalle proprietà esfolianti; idratanti ed emollienti; antinfiammatori cortisonici (da usare con moderazione e sotto stretto controllo medico per il monitoraggio degli effetti collaterali); vitamina D; catrame.
  • Sistemica per via orale: prevede l’impiego di farmaci quali metotrexato e ciclosporina.
  • Trattamenti sistemici biologici: prevendono l’utilizzo di farmaci ottenuti con la tecnica del DNA ricombinante e agiscono su determinate componenti del sistema immunitario svolgendo la funzione di immunosoppressori (importanti effetti collaterali sull’aumentata possibilità di contrarre infezioni). Sono inoltre farmaci molto costosi.
  • Fototerapia: i raggi solari svolgono un ruolo benefico nel miglioramento dei sintomi della psoriasi. Tuttavia è necessaria un’esposizione diretta della zona per un tempo prolungato di circa 2-3 settimane consecutive. Necessario evitare scottature ed ustioni che potrebbero invece peggiorare il fenomeno. Terapia a raggi UVA.
  • Gestione dello stress per la quale è consigliata anche attività fisica.

Vista la varietà delle terapie e la risposta individuale alla patologia, è molto importante affidarsi al dermatologo in quanto è l’unica figura che può valutare il problema e la sua entità. Regolari visite dermatologiche possono aiutare a tenere la psoriasi sotto controllo e a valutare eventuali progressi, oppure nel caso questi non avvengono, il professionista sanitario è l’unico in grado di indirizzare il paziente verso altre terapie.